Citroën DS 21 Pallas - 1969
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Possibilità di finanziamentoDescrizione
Targhe nere Bologna, libretto a pagine. Iscritta al Club DS Italia. Iscritta con attestato ASI. Automobile in ottimo stato di conservazione, interni in panno pari al nuovo. Meccanica molto in ordine e di pronto utilizzo, eseguita sempre la manutenzione periodica.
Storia del modello e curiosità
La Citroën DS è un'autovettura di fascia alta prodotta dal 1955 al 1975 dalla casa automobilistica francese Citroën.
Presentata al salone dell'automobile di Parigi del 1955, la DS ha annoverato fin dalla sua nascita molte innovazioni tecnologiche che rimasero attuali sino al termine della produzione nel 1975. È stata la prima auto in Europa a montare l'iniezione elettronica di tecnologia Bosch, la prima auto su cui sono stati introdotti i "fari direzionali" (che si muovono seguendo la sterzata) e la prima auto a montare la tecnologia della sospensione idropneumatica in maniera integrale nel 1955 (tecnologia sviluppata da Citroën, montate prima solo posteriormente su una versione speciale della Citroën Traction Avant, la 15Six H, nel 1954).
Nel 1966 venne utilizzato un nuovo liquido per i circuiti idraulici, caratterizzato dal fatto di essere meno corrosivo nei confronti dei componenti che lo utilizzavano. Inoltre, la batteria venne spostata sul lato destro del vano motore e i sedili divennero regolabili su tre posizioni.
Nel settembre del 1967 vi fu il passaggio dalla prima alla seconda serie della gamma DS, riconoscibile immediatamente dal frontale, su cui spiccano i nuovi gruppi ottici carenati costituiti ognuno da due proiettori accoppiati, dei quali quello interno (abbagliante) è anche autodirezionale, vale a dire che ruota assieme allo sterzo, in modo da seguire le curve e avere un'ottimale illuminazione durante la notte, anche negli angoli bui che ci si accinge a percorrere. Tale dispositivo non poté essere adottato sulle vetture destinate ai mercati statunitense e italiano, dato che in quei Paesi non era omologabile. Il divieto risultò assai curioso per il mercato italiano, Paese dove questo sistema di fari direzionali era stato brevettato da Oreste Garanzini nel 1924 e montato su un prototipo di sua produzione di quegli anni. Questi fari furono battezzati "occhi di gatto" per il loro inconfondibile design. In ogni caso, con questa innovazione tecnico-stilistica, la DS divenne vistosamente più aerodinamica, con una linea piuttosto da pesce che non da felino. Pertanto, ancor oggi, la DS è nota a molti con il soprannome di "squalo", oppure quello meno rispettoso di "ferro da stiro". Il nomignolo "squalo" ebbe origine, probabilmente, da una frase del giornalista Francesco Rosso che, inviato da La Stampa al Salone di Parigi, così commentò l'estetica della "DS": «... è larga, comoda, ma piuttosto inelegante, soprattutto per il cofano che si abbassa sino a profilarsi come il muso di un pescecane. »
Il 1968 fu invece l'anno della DS20, che andò a sostituire la DS19, con la quale condivise lo stesso motore da 2 litri, ma portato a 103 CV. Alcuni rari esemplari montavano anche il cambio semiautomatico e perfino l'alimentazione a iniezione. Sempre nel 1968, la DS21 vide la propria potenza lievitare a 115 CV. La gamma più economica ID ricevette il motore della DS20 e fu chiamata ID20, commercializzata in Italia come DSpecial e DSuper.
Nel 1969 nacque la DS21 I.E. ("injection électronique"), dotata di alimentazione a iniezione elettronica Bosch. Il motore raggiunse in questo modo una potenza di 139 CV, permettendo alla vettura di raggiungere i 188 km/h di velocità massima. Anche la DS 21 I.E. è stata proposta in versione Pallas, versione che si pose come top di gamma. Nello stesso anno i fari orientabili vennero omologati anche in Italia. Alla fine dello stesso anno, le DS 20 divennero disponibili unicamente con il cambio semiautomatico, e il manuale previsto in alternativa sparì dalla lista degli optional.
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